Me sa mijj’anne


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Me sa mijj’anne

Ovviro le avventure e le disavventure de òtto generażżïó de contadì de le parte de Macerata

di Silvano Fazi

“Il racconto di Silvano Fazi è uno spusalizzju, un convito spettacoloso; c’è il dialetto: tutti i termini, le locuzioni, i modi di dire del dialetto; c’è la storia, un pezzo di storia di quello che Prosperi chiama il volgo disperso; ci sono gli stornelli, le ottave in rima, i dispetti; ci sono i documenti di archivio, le foto, le lettere; ci sono le tradizioni, le usanze, i riti; ci sono le immagini idealizzate di quelli che erano i personaggi della campagna; ci sono le citazioni degli altri libri che hanno trattato l’argomento della contadinanza come categoria del folklore e dell’anima; c’è il memoir in cui racconta senza giudizi né pregiudizi di sé bambino e poi ragazzo che incontra il mondo di fuori dalla cerchia familiare e paesana…” (Dalla postfazione di Giuseppina Pieragostini)

Finalista Premio Nazionale “Salva la tua lingua locale” 2022 – sezione prosa edita

Postfazione di Giuseppina Pieragostini

genere: racconti dialettali

ISBN: 978-88-97374-65-7

pagg.  400 – euro 19

(anno di pubblicazione: 2021)

Fazi

Silvano Fazi, figlio di contadini mezzadri, ultimo di otto figli, è nato a Urbisaglia (MC) nel 1951. Diploma di maturità classica, professione infermiere psichiatrico, attualmente in pensione. Ha pubblicato (autopubblicazioni) nel 2014 Èra d’aprì e nel 2016 Per quanti fjuri caccia ’m prate, scritto insieme alla moglie Eliana Ribes, terzo classificato al premio letterario nazionale del 2020 “Salva la tua lingua locale”.

Recensione  del libro “Me sa mijj’anne” del prof. Antonio Romano, docente di glottologia e linguistica all’Università di Torino e dialettologo, che pubblicata nel Bollettino dell’Atlante Linguistico Italiano (BALI)
Recensioni e segnalazioni_BALI 48_FAZI

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