Piticchjì


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel libro Silvano Fazi racconta cinquanta scandafàole (fiabe e novelle) scelte tra quelle che hanno raccolto, a partire dall’ultima parte dell’Ottocento ad oggi, nelle Marche centromeridionali diversi autori: Filippini, Gargiolli,  Gianandrea, Ginobili, Mannocchi, Pigorini Beri, Principi, Vitaletti e numerosi altri. Giunte a noi trascritte nei modi più diversi e sparse in una miriade di pubblicazioni (libri, opuscoli e giornali), Fazi ce le racconta nella parlata dialettale maceratese, così come venivano narrate un tempo nelle nostre campagne accanto al fuoco o dentro le stalle nelle sere d’inverno

L’operazione di raccontarle direttamente in dialetto riconnette l’esperienza del lettore odierno – come scrive nella prefazione Silvia Alessandrini Calisti – “alle emozioni dell’ascoltatore dei secoli passati, che certe storie le sentiva narrare colorate dalle espressioni idiomatiche più adatte a rendergli comprensibili certi concetti, sentendoli concreta­mente propri perché espressi con il linguaggio che gli era naturale. […] Questa scelta, in realtà, rende la restituzione di questo tipo di storie ancor più fedele alla loro trasmissione tradizionale, che avveniva oralmente, lasciando libero spazio all’interpretazione personale, alle capacità oratorie del narratore e alla sua maestria nel catturare l’attenzione, confezionando l’esposizione in base alle sue esperienze, al tipo di pubblico e alle esigenze del momento”.

 

Piticchjì

di Silvano Fazi

Illustrazioni di Miriam Mugnoz

Collana Case di Terra

pp. 264 – euro 20

ISBN: 978-88-97374-75- 6

USCITA: Dicembre 2024

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Silvano Fazi, figlio di contadini mezzadri, ultimo di otto figli, è nato a Urbisaglia (MC) nel 1951. Diploma di maturità classica, professione infermiere psichiatrico, attualmente in pensione. Ha pubblicato in proprio Èra d’aprì (2014) e, insieme alla moglie Eliana Ribes, Per quanti fjuri caccia ’m prate (2016), terzo classificato nel 2020 al premio letterario nazionale “Salva la tua lingua locale”. Allo stesso premio è risultato finalista nel 2022 il suo Me sa mijj’anne, ovviro le avventure e le disavventure de òtto generażżïó de contadì de le parte de Macerata (Vydia 2021).